giovedì 29 luglio 2010

Cercine glenoideo

 000053  The Happiest Days of Our Lives
Ultimi giorni di Giugno.
Sardegna.
In vacanza con la famiglia.
Tramonto.
Passeggiata sulla spiaggia.
Foto su uno scoglio un sassone piatto.

The Thin Ice
Ricordo con precisione la sequenza dei miei pensieri, ma non sempre le azioni.

Sto scivolando. Mi rendo conto che non riesco ad evitare la caduta.
Meglio cadere in acqua. Bado solamente a non battere la testa contro il sasso.

Caduto in mare ho benedetto la sabbia perché ho toccato pesantemente il fondo (per forza sono caduto in una spanna d'acqua!) e ho stramaledetto l'acqua per via della macchina fotografica e del telefono che avevo con me. Poi un rapido check-up: la testa non fa male, ma la spalla sì. Fa molto male.

Mi rialzo, esco dall'acqua, guardo la spalla sinistra e la trovo protesa in avanti, in una posizione per nulla naturale. Lussazione. Lo capirebbe anche un bambino. Le bimbe! Le bimbe mi hanno visto cadere. Non devo drammatizzare.

Al terzo passo ho una fitta di dolore che mi provoca una improvviso e violento capogiro. Non devo cadere. Provo a tenere un comportamento dignitoso senza buttarmi a terra come un qualsiasi simulatore d'area. Mi fermo un istante in attesa che passi la vertigine. Chi ha giocato con una spalla lussata? Franz Beckenbauer, Italia Germania 4 a 3.

Alcune persone si sono avvicinate e mi accorgo che mia moglie è impallidita e le bimbe piangono. Effettivamente non do un bello spettacolo: la spalla è visibilmente fuori posto per fortuna la maglietta camuffa un po' la sporgenza dell'osso e le gambe sanguinano copiosamente è solo la botta, non mi sono rotto niente, ma chissà che male Matteo quando si è rotto tibia e perone!

Comfortably Numb
Mi concentro su cosa devo fare: ambulanza, pronto soccorso, raggi, fasciatura e poi in albergo. Sì, ce la posso fare anche da solo. Le bimbe continuano a piangere ed è meglio che mia moglie le porti in albergo. Tengo con me solamente la tessera sanitaria e la SIM sperando che possa funzionare ancora.

L'ambulanza arriva dopo un'eternità mezz'ora e anche il viaggio sembra non finire più: ogni buca è una fitta, ogni curva un tormento.

Forse a causa del dolore costante o forse per qualche meccanismo inconscio, ricordo una sensazione di distacco surreale, dovuta ad un continuo richiamo ad esperienze personali e numerose associazioni di idee alquanto bizzarre. E un paio di citazioni che (lì per lì) mi sembravano appropriate e mi hanno sollevato leggermente il morale.

Dopo la riduzione della lussazione all'ortopedico che mi chiedeva com'era andata, ho risposto Ho visto la Madonna (per gentile concessione di Rambaldo Melandri).

All'infermiera che voleva tagliarmi la maglietta per non muovere la spalla, ho risposto Per 20 Euro me la sfilo (per gentile concessione di Harry Callahan) e poi l'ho sfilata davvero.

Quando mi dimettono dal pronto soccorso sono solo, scalzo, senza soldi, senza telefono e con un braccio bloccato. Un buon Samaritano mi presta il cellulare (fortunatamente la SIM funziona ancora) così, tra mille difficoltà, mia moglie riesce ad organizzare il mio rientro in albergo.

Il resto della vacanza è passato fra libri, cruciverba e chiacchiere con occasionali scocciatori Che la visione di un braccio al collo autorizzi chiunque a raccontare le proprie disavventure ortopediche?

The Show Must Go On
Il ritorno a casa è stato più traumatico della lussazione: non poter guidare e dipendere dagli altri per qualsiasi movimento è frustrante e demoralizzante tanto quanto non riuscire ad allacciarsi i lacci delle scarpe.

Nonostante tutto sono andato a lavorare regolarmente, ed ho scoperto che usare il computer con una mano sola non è così semplice come pensassi. Ovviamente il capo in ufficio mi ha accolto a braccia aperte.
Le sue, ovviamente.

Credits
Un sentito ringraziamento a
* Françoise;
* l'equipaggio dell'ambulanza: Salvatore di Torino e gli altri due colleghi di Varese che passano le proprie ferie effettuando servizio volontario (chapeau) di assistenza pubblica;
* il personale dell'ASL8 di Cagliari, specialmente la radiologa e la guardia giurata;
* il signor Lino che ha prestato la Panda.

Questo post è dedicato a Massimo e Giovanna.

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