000003 Scopro che la paura delle parole lunghe esiste ed anche le sue definizioni sono eloquenti: hipopotomonstrosesquipedaliofobia o sesquipedalofobia.
A pensarci bene non non c'è nulla di strano, ma l'aggettivo sesquipedale mi fa venire in mente il fastidio che provo durante le telecronache di basket del duo Tranquillo-Buffa, i quali sembrano fare a gara nel trovare nuovi aggettivi altisonanti e desueti da inserire forzatamente nel contesto sportivo: "trattamento di palla cardinalizio", "schiacciata tonitruante" e via dicendo.
Le parole sono importanti e non possono essere maltrattate, specialmente da che ne fa uso per professione.
giovedì 12 febbraio 2009
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