000002 Il Latino mi è sempre piaciuto, o per meglio dire, mi piace di più da quando ho smesso di studiarlo.

Negli anni del liceo l'apprezzamento di questa lingua subiva frequenti oscillazioni a seconda degli argomenti e la "
consecutio temporum" è stata uno squarcio di sole nel generale grigiore delle regole grammaticali. Anche se adesso non ne ricordo con precisione le regole, mi è rimasto nella testa il ritmo che mi fa apprezzare le frasi che fanno uso corretto della correlazione dei tempi.
Mi capita di indispettirmi quando i rappresentanti dell'intellighenzia sacrificano l'Italiano (sì, con la maiuscola!) a favore di una lingua più immediata, ma piatta e senza sfumature. Così come mi fa piacere sapere che non sono l'unico a cui sta a cuore
l'uso di "le" e non "gli" o di
"po'" scritto con l'apostrofo e non con l'accento.
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