I primi ricordi legati al film sono la locandina italiana col sottotitolo "I fratelli Blues", una cartolina promozionale con un improbabile slogan tipo "La coppia più esplosiva dopo nitro e glicerina" ed il prossimamente al cinema (il trailer lo hanno inventato diversi anni dopo) con un sacco di bella musica. Poi ho visto anche il film, compatibilmente con il tempo necessario affinché una prima visione passasse anche in provincia. Da questo punto i ricordi si fanno più nitidi o forse viziati dalle numerose visioni successive.
Fatto sta che da allora ai Blues Brothers associo numerosi ricordi piacevoli.
La colonna sonora del film è stato il primo cd che ho comprato (1985) e, nonostante quell'uccellaccio del malaugurio di commesso, funziona ancora benissimo a distanza di un quarto di secolo.
Ad una festa di carnevale (1987) io e mio fratello (vero) siamo entrati dalla finestra e abbiamo ballato al ritmo di "I can't turn you loose" con tanto di aggiustatina finale al nodo della cravatta (sono disposto a pagare qualsiasi cifra per rivedere la registrazione video originale).
A New York (1990) ho cenato con Fazio (a proposito, ciao sommo poeta) sotto la bacheca con i cappelli e gli occhiali originali. Sì, proprio quelli nella foto qua sopra.
Ad un posto di blocco (1995) ho detto che avrei controllato la patente con il CEPICS.
E poi ripeto spesso
"Non è il bicchiere giusto, signore" quando verso lo champagne;
"Non vi strappate i capelli" quando finisce un'esibizione da piano-bar;
"Io li odio i nazisti dell'Illinois" quando si parla di gruppi fanatici;
"Sono 126 miglia per Chicago" quando si parte con gli amici;
"Le cavallette" quando qualcuno la spara grossa.
Dico spesso queste battute, tra le occhiate di intesa con chi le capisce e la sconsolata sopportazione di chi mi vuole bene. Le dico da trent'anni, senza sapere chi incolpare per avermi attaccato questa
Forse.
Di sicuro non è stata colpa mia.
;-)
RispondiEliminaGran bella mania
Ciao Marco
Stammi bene.
Quanto vuoi tu per tua donna? e bambine belle?
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